Gli italiani mostrano una consolidata tendenza a praticare il riciclo dei regali, confermando una prassi che si è radicata negli ultimi tempi. Un recente studio condotto da Confcooperative rivela che la metà degli italiani è propensa a riciclare i doni natalizi.
Questo atteggiamento, che coinvolge circa 28,5 milioni di persone, rappresenta una risposta diretta alla ricerca di risparmio, spinta dall’incertezza economica futura. L’idea di risparmiare sembra influenzare le scelte di spesa, generando una prevista “contro spesa” di 3,4 miliardi di euro. Tale cifra supera di 200 milioni quella dell’anno precedente e di 100 milioni quella del periodo natalizio precedente alla pandemia.
La pratica del riciclo si declina in diverse modalità: il 60% degli intervistati prevede di riutilizzare i regali ricevuti durante le festività o di conservarli per usarli in un momento più opportuno. Tuttavia, un dato interessante emerge: il 20% ha intenzione di rivendere i doni tramite app, piattaforme online o sui social network al fine di ottenere un profitto.
Un’altra strategia adottata consiste nel restituire i regali nei negozi dove sono stati acquistati, trasformandoli in buoni sconto o scambiandoli con altri articoli da regalare.
I generi alimentari rappresentano il tipo di regalo più frequentemente riciclato, con il 42% degli intervistati che prevede di riciclare prodotti come vini, spumanti, salumi, formaggi, dolci e altre delizie culinarie. Seguono gli accessori di moda, come sciarpe, guanti, cappelli, calzini, e prodotti personali come cosmetici e creme, che costituiscono il 29% dei doni soggetti a riciclo.
Invece, libri, gift cards e articoli di pelletteria sono tra i regali riciclati meno frequentemente, rappresentando solo il 17% delle opzioni di riciclo, mentre i giocattoli costituiscono solo il 12%.